Il park assist o altrimenti detto parking assistant indica un sistema elettronico montato su molti veicoli di produzione odierna, che assiste attivamente il guidatore nelle manovre di parcheggio. Si tratta di un optional molto utile soprattutto per i parcheggi più difficili, come quelli detti ” a spina di pesce”, per cui se vogliamo evitare di urtare il marciapiede o altre vetture parcheggiate diventa un prezioso collaboratore al volante.
Ma come funziona il park assist di preciso? In questa guida dedicata forniamo una spiegazione con tutte le informazioni utili per usufruire al meglio di questa opzione di comfort montata di default in sempre più modelli di automobile, o disponibile in alternativa come accessorio aggiuntivo da richiedere in fase i compravendita al concessionario.
Il sistema di parking assistant
Ideato agli inizi degli anni Duemila in Francia, il sistema di park assist è in buona sostanza una tecnologia che sfrutta un software centrale di controllo e una serie di sensori di parcheggio, i quali operano analizzando lo spazio circostante e gestiscono in coabitazione lo sterzo e i pedali di accelerazione e frenata coinvolti nella manovra di parcheggio. Il sistema di parking assistant può avere diversi livelli di attività, in base anche al modello e al tipo di veicolo in cui è montato, e i protocolli e gli standard tecnici adottati sono suddivisi in 5 step, ovvero:
- Driver Assistance
- Partial Automation
- Conditional Automation
- High Automation
- Full Automation
Si va quindi in ordine di crescente “aiuto tecnologico” da un semplice Driver Assistance con un aiuto più marginale, come sensori che allertano con un segnale acustico quando ci si trova a una certa distanza dai mezzi parcheggiati, fino ai dispositivi di Full Automation, che parcheggiano da soli la vettura senza alcun intervento umano (brevettati ma attualmente non ancora commercializzati per eventuali problemi di attribuzione di responsabilità in caso di urto), con in mezzo altri gradi di assistenza tecnologica che richiedono in ogni caso l’interazione umana, ma con intervento crescente del sofisticato software tecnologico ivi presente.
Come funziona
La gran parte delle automobili in commercio hanno pertanto un livello semiautomatico di park assist, per cui il guidatore viene assistito in tutte le manovre ma deve comunque inserire la retromarcia per dare inizio al parcheggio. In prima istanza il sensore si attiva a velocità ridotta,
solitamente intorno ai 40 km/h, e in prossimità della carreggiata, e monitora lo spazio libero tra le auto parcheggiate: una volta individuato lo spazio sufficiente per effettuare il parcheggio, solitamente calcolato almeno un metro in più della lunghezza della propria vettura, arriva l’intervento di aiuto elettronico.
Può capitare che la manovra non riesca perfettamente al primo tentativo, ma è sempre possibile ritornare nella posizione di inizio e riprovare, per qualsiasi tipologia di parcheggio, compresa quella famigerata a spina di pesce. Ma tecnicamente cosa fa il guidatore e cosa il park assist?
Generalmente nei sistemi in uso oggi viene chiesto di frenare, accelerare e cambiare le marce manualmente, così anche arrestare la vettura una volta raggiunta la distanza minima, mentre il sistema elettronico, oltre al calcolo dello spazio e ai sensori di allerta, si occupa della sterzata, la manovra più complessa da eseguire. Ma come abbiamo spiegato nel capitolo precedente, dipende anche dal livello di automazione previsto nel proprio parking assistant: vi sono infatti auto di ultima generazione che possono occuparsi anche della gestione di volante, marce e pedali in misura avanzata, tuttavia si tratta di dispositivi di diffusione tuttora estremamente limitata.
Non solo sensori: le telecamere
Buona parte dei sistemi di park assist presenti nelle automobili in commercio si limitano a componenti come i sensori che come veri e propri strumenti di rilevazione monitorano e calcolano le distanze, tra l’auto e il veicolo precedente parcheggiato, tra le ruote e il marciapiede, oppure la presenza di altri eventuali ostacoli come ciclomotori e pedoni. Alcuni sistemi
hanno in dotazione delle telecamere per aumentare la visuale, insieme a sensori avanzati che permettono al software centrale di azionare lo sterzo mente il guidatore si occupa solo dei pedali. I sensori possono essere elettromagnetici o ultrasonici emettendo quindi onde elettromagnetiche o sonore che rimbalzando sulle superfici esterne riflettono il segnale per consentire la mappatura di tutto l’ambiente circostante.
Quali auto hanno il park assistant?
Fare un elenco di modelli auto che montano il park assistant di default o come optional aggiuntivo è difficile, giacché il numero cresce di anno in anno e non è più un’esclusiva dei tipo di gamma di alta fascia, ma si trova anche in tante vetture di costo medio. Ci limitiamo qui a indicare alcuni marchi famosi che permettono di scegliere il park assist all’interno di vari modelli del loro catalogo veicoli:
- BMW
- Fiat
- Ford
- Mercedes Benz
- Renault
- Volkswagen
In base a un’analisi condotta nel 2019 da Bosch circa la diffusione del parking assistant nei veicoli prodotti e commercializzati, tale sistema è molto presente in Francia, patria di tale tecnologia, dove è installato sull’85 per cento delle auto nuove, mentre l’Italia si posiziona al quinto posto con il 44 per cento della copertura, dietro anche a Germania, Belgio e Olanda, ma con dati in aumento soprattutto nel settore delle automobili medio-piccole.
Per questo motivo il costo del park assist incide relativamente sul prezzo delle auto di nuova generazione, poiché aumentando progressivamente il numero di modelli che montano tale tecnologia si abbattono i costi di produzione, come accade sistematicamente con ogni innovazione tecnologica in qualsiasi settore merceologico.
Conclusioni
Il park assist è uno degli optional più apprezzati dagli automobilisti, che ricercano strumenti di comfort sempre più sofisticati, ed è facile ipotizzare che nei prossimi anni la diffusione del sistema sarà sempre più crescente anche nelle auto di media e piccola fascia di costo, e non solo come accessorio aggiuntivo ma proprio di serie. L’automobile del futuro sarà sempre più automatizzata e alla ricerca della perfetta interazione fra uomo e macchina, e ad oggi all’automobilista non resta che chiedere quale livello di assistenza al parcheggio sia montato nella vettura che ci si accinge ad acquistare, scegliendo il rapporto qualità-prezzo che più si addice alle proprie esigenze e al budget disponibile per l’investimento.